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F.I.Y.B. YOSEIKAN BUDO 27 ANNI DI STORIA
 
 

CAMPIONATO FIYB Libertas 2013
Domenica 03 Marzo 2013
In ambito dell' "FSB Show" presso la Fiera di Udine
www.fsbshow.it


Foto di Gruppo della Commissione Tecnica Nazionale e corso aggiornamento e formazione Arbitri
svoltosi a Codroipo (UD) il 26 Gennaio 2013

 
CORSO NAZIONALE ISTRUTTORI F.I.Y.B. A.S.D. LIBERTAS
 

Promo "SKY BOXE"
 
 

 
SPEDIZIONE IN GIAPPONE
Dal diario di bordo di Silvano Tomba
Prima Parte
 
 
Seconda Parte
 
Il ronzio sempre più forte dei motori ci segnala che l’aereo si stà muovendo. Il gigantesco jumbo della Cathay Pacific ci accoglie nel suo poderoso ventre, ho le cuffie alle orecchie ed una musica dolce fà da colonna sonora a questo magico momento. Tra un po’ saremo tra le nuvole, un lungo volo di quasi quindici ore ci porterà dall’altra parte del mondo.

 “L’Impero del sole”……il Giappone ci aspetta.

Da anni aspettavamo questo momento, il viaggio è stato accuratamente preparato in ogni minimo particolare.
Per noi è la prima volta, Lino Lacassia invece ostenta un’aria da veterano, per lui è la terza volta che si reca in Giappone e grazie a tutti i suoi meticolosi racconti , ci sembra di andare in un luogo conosciuto e familiare e questo non fa che aumentare la nostra curiosità.

 
 
Le luci ed i colori di Hong Kong ci fanno dimenticare per un po’ la stanchezza del viaggio ed il cambio del fuso orario. Ed in questa breve sosta di due giorni approffittiamo per fare acquisti: macchine fotografiche, walkman, video, souvenirs vari. Poi una veloce escursione nei dintorni ed alla sera un doveroso tour con la barca nella famosa baia. Siamo circondati dalle cascate di luci multicolori dei grattacieli e dei palazzi che si riflettono sull’acqua intorno a noi, il paesaggio è semplicemente ……..incantevole!!!!
 

Seduti sul ponte della barca ammiriamo lo spettacolo, siamo felici ed euforici, complice sicuramente la grappa cinese che abbiamo tracannato durante la serata.

Poi finalmente il Giappone,…………a questo punto la penna si ferma, ho qualche difficoltà, non sò da che parte incominciare, tante immagini, tante sensazioni che si accavallano una sull’altra.
Le tre settimane trascorse girovagando in lungo e in largo le ritroviamo nel rivedere le immagini delle non poche foto scattate, ed ogni immagine rievoca sensazioni ed emozione diverse.
 
 
In ognuno di questi luoghi abbiamo visto perfettamente integrate le due anime del Giappone, una tecnologica, super organizzata, laboriosa, con il suo ritmo frenetico di vita, l’altra con la pace e la tranquillità dei suoi templi, dei giardini con i ciliegi in fiore, la calma e la gentilezza delle persone sempre sorridenti e disponibili. Un’ospitalità squisita ed un calore umano solo a tratti mascherato da qualche rituale formalità.
 
 
Siamo stati un po’ dei turisti privilegiati, dobbiamo riconoscerlo, abbiamo avuto l’opportunità di entrare nelle loro case e godere della loro ospitalità, ed anche chiaramente della loro cucina. Da buone forchette di casa nostra non abbiamo eccessive difficoltà ad integrarci usando i bastoncini; con viva sorpresa e soddisfazione dei nostri ospiti che vedevano sparire con una certa celerità una dopo l ‘altra le varie portate. Dopotutto Yoseikan è anche questo anche se, dobbiamo ammetterlo, qualcuno di noi nauseato dalla salsa di soia e pesce crudo vagava di notte nei vicoli all’affannosa ricerca di un Mc Donald per un Hamburger con patatine.
 

Scopo principale di questo viaggio era ovviamentela visita al Dojo del maestro Minoru Mochizuki, l’ultimo dei grandi. Era un doveroso omaggio ed un contraccambiare la visita che ci aveva fatto in Italia due anni prima, in occasione dello stage organizzato dalla FIYB.
Entrare nel suo vecchio Dojo è stato un po’ come entrare nella storia, una straordinaria sensazione, almeno per noi che bazzichiamo nel mondo delle arti marziali. Bastava far scorrere lo sguardo sulle fumose pareti, per vedere vecchi diplomi, gli attestati i riconoscimenti e onorificenze di diversi governi. Vecchie foto che lo ritraggono con personaggi e campioni famosi che si sono giovati del suo insegnamento.

 
Era un ripercorrere la storia della arti marziali degli ultimi cinquant’anni. Il legno, le pareti , il tatami, l’immancabile altare con le foto di Jigoro Kano e di Ueshiba ai lati, dei quali il maestro Mochizuki era stato primo assistente. Tutto questo rimasto inalterato nel anni, ci dava la sensazione di un viaggio a ritroso nel passato, come se avessimo a disposizione la macchina del tempo.
 
 
Ed il maestro Minoru Mochizuchi fa parte della storia, era viceprefetto in Manciuria al tempo della occupazione giapponese in Cina, uomo di fiducia dell’imperatore. Da qui ci spieghiamo l’uso dello stemma imperiale della Federazione Internazionale del Nippon Budo del maestro.
Mi fermo un’attimo ora e mi accorgo rileggendo quanto ho scritto, che non è proprio un reportage del nostro viaggio quello che ho messo giù finora, ma assomiglia di più ad un “diario di bordo”, comprese le annotazioni personali che si fanno di solito a margine. Forse dovevo limitarmi a descrivere le lezioni e gli allenamenti massacranti o le nuove tecniche segrete partorite da qualche nuovo genio con gli occhi a mandorla. Di solito tutti i praticanti di arti marziali non vanno in Giappone per questo ???
 
 
Invece siamo sinceri, ammettiamolo, i più grossi combattimenti li abbiamo sostenuti con i bastoncini davanti a piatti di “Sushi e Sashmi”, di “Tempura” , di spiedini e ali di pollo, birra e sake compresi. Ed abbiamo fatto la nostra bella figura ve lo posso assicurare.
Ripensandoci bene non siamo andati in Giappone solo come praticanti di arti marziali ma anche semplicemente come persone curiose, che volevano trovare altre persone per comunicare e conoscere, nonostante tutte le difficoltà del linguaggio. Avevamo pur sempre a nostra disposizione l’artma segreta della nostra proverbiale mimica.
Penso proprio che siamo stati fortunati, non siamo ritornati solo con le valigie stracolme e con borse piene di regali e souvenir, ma dentro di noi eravamo pieni di esperienze, sensazioni ed emozioni nuove uniche, volti di nuovi amici, immagini di strette di mano e di promesse di rivederci ancora. Tutto questo sicuramente è molto più importante di qualche lezione di arti marziali. Sono le lezioni della vita, che ci permettono, attraverso il confronto con gli altri, di imparare a conoscer noi stessi, a crescere e maturare. Ma anche questo dopotutto è………………..”Yoseikan Budo”.
 
 

 

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